Frese integrali e sfilatini tutto il grano



Le frese integrali sono un prodotto tipico e povero di tutto, anche di grassi, ideale per le diete equilibrate. Rappresentano un'ottima alternativa al pane per spuntini veloci e sono ideali per antipasti estivi e stuzzichini. La forma tradizionale è rotonda, ma, ormai, ne esistono  diverse.


INGREDIENTI: 
Farina integrale (Molino Chiavazza) 350 g, farina 00 (Molino Chiavazza) 150 g, 300 ml circa di acqua, sale,100 g di lievito naturale o 1/2 cubetto di lievito di birra. 

Procedimento
Impastare bene tutti gli ingredienti, avendo cura di sciogliere il lievito nell'acqua e lasciar lievitare. Suddividere l'impasto in 5/6 pezzi e filare la forma voluta. Spennellare la pellicola con l'olio e far lievitare nuovamente. Infornare a 200° per 20 minuti circa, avendo cura di inserire nel  forno una ciotola con dell'acqua per mantenere l'umidità. Se si vogliono gustare i panini, lasciar intiepidire e farcire a piacere, mentre, per preparare le freselle, tagliare le forme e mettere in forno a biscottare.


Con la ricetta delle Frese integrali partecipo al contest  

Mani in Pasta-I pani della tradizione

di Molino Chiavazza







Il pane in Calabria è un'antica tradizione, in questa regione, infatti, esiste ancora il "pane di casa", quello prodotto all'antica maniera, genuino, friabile, profumato che può gustarsi anche appena sfornato e, viene esportato in tutta Italia
Apparentemente la semplicità degli ingredienti acqua farina e grano ci farebbe pensare ad un’omogeneità di prodotto, realmente tali ingredienti differiscono da luogo a luogo. La tipologia di farina, il tipo di acqua e soprattutto la metodologia di cottura, per non parlare poi dell’aggiunta di altri ingredienti quali patate, miele, castagne, olive, spezie determinano un alimento vario e diversificato. Inoltre il processo produttivo del pane tradizionale rappresenta l’incontro tra la civiltà contadina e la magia della natura, la lievitazione attraverso l’utilizzo del lievito naturale simbolicamente emula un processo di creazione biblica. L’utilizzo del pane anche come segno votivo è una tradizione ancora molto presente nelle comunità calabresi, diverse e suggestive sono le feste dove si utilizza pane come ex voto realizzato con varie forme, non solo quelle tradizionali.


Il Pane casareccio calabrese

Il pane casareccio calabrese ( pani i casa ), è un fiore all'occhiello della Calabria. Preparato coi più dettagliati accorgimenti dalla scelta delle materie prime, al tipo e qualità di cottura, e con una accurata maestranza il buon pane casareccio tipico racchiude un’aromatica, gustosa e genuina fragranza. La sua particolarità è la lunga lievitazione naturale, la tradizione vuole che le massaie calabresi impastassero il pane la sera e facendolo lievitare tutta la notte sotto calde coperte di lana, al mattino si alzavano presto per preparare il forno a legna che deve ardere per circa un’ora e trenta per acquisire il calore necessario a cucinare li pane. Prima di infornare il pane viene provato il calore del forno facendo croccanti frese e biscotti.



Ancora oggi sono fiorenti le attività artigiane e commerciali che lo producono con antiche metodologie. Dal gusto unico e dalla durata in dispensa superiore al normale, il pane casareccio calabrese è richiesto ed esportato in tutta Italia. Numerose le varianti, per gusti sopraffini, come quello con le olive e cipolla, noci e basilico e quanto altro fantasia e gusto possono. 

Diversi i tipi di pane legati alle tradizioni religiose, come il pane ai semi di finocchio preparato per la festa dell'Immacolata; il pane di S.Antonio; la versatile "pitta", il pane a forma di ciambella diversa a seconda del posto o della festa. Si consuma a colazione, ma può anche essere farcita con le uova nel periodo di Pasqua, con verdure ed altri prodotti nel resto dell'anno; mentre la pitta collura è una focaccia dedicata ai defunti, con un foro centrale, ornato in superficie di ricchi decori in stile barocco. Il pane con la giuggiulena (semi di sesamo) di Reggio Calabria; la focaccia ai fiori di sambuco in provincia di Vibo Valentia.

Il "Pane di Cuti", tradizionale, genuino come quello di una volta, si può gustare nella pezzatura da 1 e da 2 kg. Rigorosamente a lievitazione naturale e cotto in forno a legna. 

La pizzata di Nordodipace (pane schiacciato con peperoncino); il biscotto di grano di Reggio Calabria (specie di frisella ma più povera);

Il "pane di Cerchiara di Calabria" è un fenomeno a sé stante già per le dimensioni: il peso va dai 2 ai 3 chili e mezzo, la forma è rotonda con un rigonfiamento laterale (rasella) ottenuto ripiegando la pasta su se stessa. Le forme riposano in larghi cassettoni di legno adagiate su un telo per poi essere sagomate e cotte nel forno (a circa 300 gradi) alimentato con legna di castagno e faggio. 
Il "pane jermanu", varietà di segale, le cui pezzature variano da 500 a 1.5 kg, ha una crosta friabile e croccante di colore dorato scuro e la mollica è alveolata in maniera non regolare, di colore bianco sporco. Il pane ai semi di finocchio di Serra San Bruno; il pane di grano duro di Mangone (provincia di Cosenza). 


Le notizie qui pubblicate sono tratte dal








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Commenti

  1. Silvia ma che belle notizie hai dato circa il pane,i decori e gli aromi usati nella bella terra di Calabria....il pane è sempre benedetto! quando trovo un post che ne parla,ringrazio Dio di averci donato le materie prime per cuocerlo,Santo è il pane.
    Il piatto che hai preparato è buonissimo!
    notte
    Z&C

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  2. Quante belle notizie e che pane splendido. Complimenti :)
    Un bacio.

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  3. Che bello e interessante il tuo post e molto goloso :-) un forte abbraccio e buona giornata

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  4. Ma che brava, Silvia! :D Complimenti, mi è venuta una gran fame ehehehehe! :D Un abbraccio e buon weekend :**

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  5. Più belli di quelli comprati, davvero notevoli!!!!

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  6. complimenti Silvia, è talmente buono il tuo pane che ne sento il profumo!!!!!!!!!!!!! Un abbraccio cara.....

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  7. Ma che bel pane ! Sono davvero appetitosi con quei pomodori. Brava ciao Lia

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  8. Buonissime! In bocca al lupo per il contest!

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  9. belli, saranno squisiti, un abbraccio SILVIA

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    1. passa da me, c'è un premio che ti aspetta, un abbraccio SILVIA

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  10. bellissimo e sicuramente squisitissimo questo pane!!! complimenti, e le FRISE poi .... (no, non ho sbagliato a scrivere, noi le chiamiamo FRISE o FRISELLE) !!!

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  11. complimenti per questo splendido pane...in bocca al lupo per il contest ^_^

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  12. ciao Silvia...che bel post sul pane!!!
    hai preparato delle frese favolose(da noi si chiamano friselle)!
    grazie della tua visita che ricambio volentieri
    un bacione e buona serata

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  13. Ti sono riusciti benissimo sia il pane che le friselle, bravissima!!!

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  14. Ciao! Concordo con quanto detto sulla Calabria: l'ho assaggiato e visto fare diverse volte ed è davvero un must! Complimenti ed in bocca al lupo per il Contest...Alison

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  15. Che bella ricetta!!
    Ho visto anche io questo contest ma troppo tardi, ti faccio il mio in bocca al lupo!! ;)

    Intanto ti propongo un gioco se ti va:
    http://www.terraefarina.it/2013/02/giochiamo-per-conoscerci.html

    Ciao!
    Valeria

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  16. Ciao Silvia grazie per esserti unita al mio blog, ricambio con molto piacere la visita e da oggi ti seguo con piacere...bellissime queste frese...complimenti...un abbraccio

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  17. Buono il pane,io l'adoro e mi piace prepararlo,prendo nota!

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  18. quante belle informazioni sul pane tipico della tua regione e queste frese sono invitanti e fanno venire la fame. :)
    Rosalba

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  19. che meraviglia!!!!!
    bellissima l'esposizione delle tue tradizioni che, in parte conosco, perchè ho degli amici calabresi. Adoro le friselle che ho anche preparato ma...integrali non le conoscevo. Le proverò prestissimo !!!brava!!!

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  20. Tesoro grazie per questa bellissima ricetta, mi piacciono tanto i piatti tipico e poveri... "di tutto" ;) in bocca al lupo per il contest e felice giornata :*

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